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    I piatti delle feste

  • La cultura di un luogo passa anche per la sua tradizione culinaria che si riscopre, nella sua massima espressione, durante le festività. Pensate al Natale, la Pasqua e il Carnevale, momenti importanti nella vita di ognuno a segnare quotidianità famigliari ricche dei sapori e dei profumi delle feste. Inoltre le pietanze che venivano preparate nelle feste solenni erano quanto di più prelibato le donne anziane di casa, con la loro esperienza, riuscivano a realizzare.

    Partiamo dal Natale e dalla cena della Vigilia che seguiva, così come ancora oggi in molte famiglie barreane avviene, precisi rituali. Le pietanze da portare in tavola sono nove: verdura (generalmente verza o cappuccia invernale) lessata e ripassata con olio, aglio e pepe; spaghetti con sugo di pesce (generalmente baccalà); anguilla o capitone al forno; baccalà impastato; cavolfiore impastato; fiadone (ripieno di baccalà soffritto con cipolla, uva passa e pezzetti di mele); pizza con i “piassi” (uva passa); dolce capitone (con pasta di mandorle, farina, zucchero e ripieno di amarena) e torrone e altri dolci fatti in casa.

    Per il Carnevale il posto d'onore è riservato ai dolci: le scarciofl, frittelle con farina uova e zucchero fritte in olio o strutto, i carracigl, con farina uova sale pepe e la cicerchiata fatta di tante palline di farina uova e zucchero, fritte e condite con miele.

    Anche la Pasqua viene onorata attraverso i suoi piatti tipici, frutto di una tradizione che viene tramandata di generazione in generazione. Iniziamo con le lasagne alla barreana, fatte con la sfoglia tirata a mano e lessata, condita con le polpettine di carne fritte, pezzettini di scamorza e di uova sode, parmigiano e sugo di carne. Altra possibilità di fare le lasagne è in brodo e prevede gli stessi ingredienti di quelle al sugo ma avvolti come cannelloni e condite con il brodo di gallina. Per secondo la tavola viene arricchita con agnello alla brace o al forno, capretto, fegatino di agnello soffritto con olio e cipolla con uovo sbattuto e parmigiano. Il pasto si conclude con i dolci: cuore di Pasqua, dolce di pasta di mandorle ripieno di amarena e ricoperto di glassa bianca ricamata. E’ usanza fare con la pasta di mandorle anche la “cella”, una bambolina, per le bambine e il “cavalluccio” o “l’agnellino” per i bambini. E ancora i viscott, una grande ciambella di farina, uova ,sale, pepe e semi di anice e le tischelle, ciambelline con farina, uova, zucchero, semi di anice.